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Il fiore di loto

"Il loto profumato, che rallegra il cuore, nasce nel fango, sul ciglio della strada" Buddha

Questa stupenda pianta acquatica è ricca di simbologia presso tante culture della terra e sin dai tempi antichi. Nel Buddismo il fiore di Loto rappresenta la purezza, la rigenerazione spirituale e l'illuminazione, l'Induismo lo associa al benessere, gli Egizi alla rinascita. Nel 1951, uno dei tre semi di loto risalenti a 2000 anni fa, scoperti nella regione Kemigawa, nella Prefettura di Chiba

(Giappone), fiorì e divenne noto come “il fiore più antico del

mondo”. Questa pianta di loto fu chiamata “Loto Ohga”.  

Il valore simbolico del loto è legato, oltre che alla bellezza dei suoi fiori, anche al profumo dolce, leggermente medicinale, che questi diffondono.
Il loto, in Oriente, ha tanti significati profondi e potenti, come la crescita spirituale, la resurrezione, la consapevolezza della propria natura e della propria forza e la capacità di rimanere integri  non facendosi contaminare dalle negatività di questo mondo.

Proprio la purezza e la capacità di mantenersi incontaminati dalla corruzione e dal peccato, rappresentano meglio ciò che questa pianta esprime, attraverso il suo aspetto esteriore e le sue specifiche caratteristiche vegetali.
Il loto, infatti, vive nelle zone stagnanti, con le radici ben salde ed ancorate alla palude, nonostante questo, riesce a mantenersi pulito, facendo sbocciare fiori dalla bellezza incomparabile e con petali e foglie che tendono a mantenersi puliti perché idrofobi, cioè capaci di respingere le particelle esterne trattenendo molecole di acqua.

La veloce crescita dello stelo del loto, che emerge improvvisamente dallo stagno, rappresenta il dono dell’elevazione spirituale e della capacità di saper affrontare, con coraggio e coscienza, le difficoltà terrene rappresentate dal fango dove la pianta vive.
La particolare caratteristica dei petali del loto, che si chiudono la sera per riaprirsi la mattina, rappresenta la forza vitale capace di rigenerarsi.
Il loto è collegato anche alla resurrezione e all’immortalità, per via della sua caratteristica di produrre semi anche dopo quattrocento anni. Ecco perché i faraoni egizi venivano rappresentati con accanto dei fiori di loto.
Anche le antiche divinità indù vengono rappresentate sedute su grandi fiori di loto e con altrettanti fiori di loto in mano. Questo simbolismo è stato fortemente ripreso anche dal Buddismo.

Il fiore di loto è diventato un simbolo dello stile di vita spirituale: nasce dal fango, eppure non ne viene toccato. E’ un simbolo della trasformazione. Il fango si trasforma nel fiore più meraviglioso e fragrante che il mondo conosca. Gautama il Buddha era così innamorato del fiore di loto che ideò l’espressione “il paradiso del loto”. (Osho)

Om Shanti
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